Gli isocianati possono essere pericolosi per la pelle e per il sistema respiratorio. Sono infatti la causa principale di asma professionale che a volte, in determinati soggetti, può portare fino alla morte.

Gli Isocianati sono sostanze chimiche organiche caratterizzate dalla presenza di uno o più gruppi reattivi di isocianati (Azoto – Carbonio – Ossigeno). Essi possono essere categorizzati a seconda dei gruppi di isocianati (NCO) collegati al radicale organico. La natura del radicale organico può essere aromatico, alifatico, policiclico. Sono impiegati nei processi di polimerizzazione nei settori della nautica, dell’edilizia, nell’industria e nelle verniciature.

È molto importante considerare sempre la pressione di vapore, in quanto all’aumentare della stessa aumentano anche la dispersione nell’aria dei vapori degli isocianati.

1. TIPI DI ISOCIANATI PIÙ COMUNI

  • Methyl isocyanate (MIC) CAS 624-83-9
  • Butyl isocyanate (nBIC) cas 111-36-4
  • Phenyl isocyanate (PhIC) cas 103-71-9
  • Esa-metilene diisocianto (HDI Monom) cas 822-06-0
  • Toluene 2,4diisocianato (2,4 TDI) cas 584-84-9
  • Difenilmetano-4,4 disociatao (MDI) cas 101-68-8

2. EFFETTI SULLA SALUTEPittogramma isocianati
Gli isocianati nei luoghi di lavoro sono assorbiti maggiormente tramite la respirazione ma possono essere pericolosi anche per la pelle, per il tratto respiratorio e possono avere come danno atteso le dermatiti da contatto, l’irritazione delle mucose e del tratto respiratorio, possono provocare la sensibilizzazione del lavoratore e possono portare fino alla morte dello stesso lavoratore, a causa di un blocco respiratorio. Ci sono numerosi studi sia sugli effetti acuti che sugli effetti cronici.

3. RESPONSABILITÀ DEL DATORE DI LAVORO
Secondo la normativa di salute e sicurezza del lavoro i cui fondamenti sono l’art 328 Codice Obbligazioni, l’art 6 Legge sul Lavoro, art 82 LAINF, il datore di lavoro deve adottare tutte le misure necessarie per esperienza, tecnicamente applicabili e adatte alle circostanze per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Gli isocianati compaiono come sostanze nocive che provocano certamente le malattie professionali di cui all‘Allegato I dell’Ordinanza Assicurazione Infortuni. Gli isocianati compaiono altresì nelle sostanze pericolose di cui all’Allegato I della Direttiva 6508 direttamente collegata alla pubblicazione SUVA 1903.i, dal titolo “Valori limite sul posto di lavoro”, di cui all’art 50 della OPI. Per effetto della Direttiva 6508, nel momento in cui abbiamo in azienda la presenza e l’utilizzo degli isocianati, il datore di lavoro deve rivolgersi ad uno specialista MSSL (medici e specialisti sulla sicurezza del lavoro), al fine di gestire il pericolo (valutazione del rischio, sorveglianza sanitaria, monitoraggio biologico, valutazione dell’efficacia della ventilazione, adeguatezza dei DPI delle vie respiratorie e formazione del personale).

4. VALORI DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALI IN SVIZZERA
Secondo la pubblicazione SUVA 1903.i, dal titolo “Valori limite sul posto di lavoro” in Svizzera abbiamo vari valori di esposizione professionale (a 8 ore o a 15 minuti).

Per gli isocianati in generale due valori di riferimento: MAK/8h 0,02 mg/m3 e uno STEL/15 min0,02 mg/m3 con la notazione di essere sensibilizzanti, con organo bersaglio pelle, mucose e occhi ed infine con l’indicazione del monitoraggio biologico.

Il campionamento personale avviene con l’ausilio di pompe e filtri posti nella zona di respirazione del lavoro durante tutta la giornata lavorativa, al fine di ottenere delle indicazioni sul livello di esposizione professionale. Da non trascurare anche il monitoraggio biologico.

5. PREVENZIONE PRIMARIA
È fuori dubbio che la prevenzione primaria è fondamentale per la gestione del rischio di esposizione professionale agli isocianati. Tale prevenzione parte dal corretto stoccaggio dei prodotti (evitando la formazione di vapori e aerosol), corretta manipolazione (uso di adeguati DPI delle vie respiratorie, protezione della pelle, ventilazione e corretta prassi igienica) fino a giungere ai monitoraggi e ai campionamenti personali che ci daranno conferma sulla corretta gestione del pericolo e ci forniranno anche un’indicazione del livello di esposizione professionale rispetto a un valore limite di riferimento lavorativo. Non dimentichiamo che i valori di esposizione professionale (MAK, OEL o TLV, ecc…) non sono limiti tra il sicuro e non sicuro. I valori MAK sono livelli di esposizione professionali al di sotto dei quali la “maggioranza dei lavoratori in buona salute” nel corso dell’esposizione della vita lavorativa non avrà problemi. Obiettivo pertanto di ogni datore di lavoro è quello di abbassare il più possibile il livello di esposizione professionale dei propri lavoratori.

FONTI NORMATIVE

Direttiva 6508

OAINF

LAINF

Legge Sul lavoro

Valori limite sul posto di lavoro, SUVA 1903.i (disponibile solo in tedesco e in francese)