Domani devo lavorare tutto il giorno su un cantiere in una zona di montagna. Sarà una giornata di bel tempo, con poche nuvole. Ho finito la crema da sole. E adesso? Per fortuna vivo accanto ad un centro commerciale, ne acquisterò una lì.

Siamo in tanti a fare questa riflessione, ma una volta giunti davanti agli scaffali siamo travolti dalla quantità di prodotti disponibili: gradi di protezione diversi, alcuni prodotti con effetti abbronzanti, altri per una protezione totale, resistenti all’acqua e non. Di fronte a questa scelta, non nascondo la mia difficoltà sul momento, per scegliere la crema più adatta al caso mio e vado a chiedere consiglio a qualcuno che lavora nel reparto: ma questa persona è veramente in grado di spiegarmi le differenze tra i vari prodotti e consigliarmi la crema solare più adatta al caso mio? In fondo, anche un commesso non può sapere proprio tutto, a meno che non abbia svolto degli studi in merito.

Ci sono anche datori di lavoro che, con spirito di iniziativa e con la buona volontà di proteggere la salute dei propri dipendenti, mettono a disposizione creme solari, nella maggior parte dei casi con una protezione media: una soluzione pragmatica, gratuitamente a disposizione dei lavoratori. Ma, purtroppo, la realtà è ben diversa, ognuno è fatto in modo diverso.

In un articolo del 24 luglio 2017, il magazine online della Fondazione VERONESI ha pubblicato spiegazioni e consigli utili per comprendere il problema e acquistare la protezione solare più adatta per ognuno.

Iniziamo dal tipo di applicazione della crema solare. Ci sono unguenti, creme, oli con o senza profumi e spray. Al di là del marketing e dalla presunta facilità di applicazione e durata della protezione, le informazioni più importanti sono spesso riportate sul retro o scritte in piccolo:

Il fattore di protezione solare (SPF). Dovrò innanzitutto pensare allo scopo: devo andare in montagna e lavorare una giornata intera sotto il sole. Ho la carnagione chiara e il capello castano scuro, dovrò quindi pensare ad una protezione piuttosto elevata. Dallo scaffale seleziono prodotti con un fattore di protezione superiore a 30. Infatti, il fattore di protezione va scelto in base ai seguenti criteri:

  • protezione molto elevata tra 50+ o schermo totale, per il fototipo 1, cioè per pelli molto chiare e capelli rossi o biondi;
  • protezione elevata tra 30 e 50+, per il fototipo 2, cioè per una pelle chiara e capelli castano o biondi;
  • protezione media tra 25 e 15, per il fototipo 3 e 4, cioè per pelli sensibili e capelli biondo scuri oppure pelli moderatamente sensibili e capelli castani;
  • protezione bassa anche tra 6 e 10, per il fototipo 5 e 6, cioè per capelli scuri e carnagione olivastra o capelli scurissimi e pelle scura.

Per alcuni non è comunque facile definire il proprio fototipo. Per questo motivo, il consiglio migliore è quello di acquistare la crema solare con la protezione più elevata. In caso di dubbio è meglio chiedere una consulenza ad un dermatologo oppure al proprio medico di fiducia. Sono disponibili anche dei test online, ecco qui un esempio sul sito internet del poliambulatorio specialistico di Lugo Medica: a questo riguardo, è fondamentale verificare la fonte e l’autorevolezza del sito prima di basarsi su test e risultati senza un fondamento scientifico.

Spesso, per la protezione del viso sono disponibili anche prodotti dedicati. Questo, perché la pelle è più sensibile e necessita di una cura maggiore (Amavita, 2020, pubblicazione “Dermo Expert – protezioni solari”).

Efficacia contro i raggi UV. Un’ulteriore particolarità che deve avere la mia crema solare è l’efficacia contro i raggi UVB e UVA, quest’ultima deve essere chiaramente indicata sulla confezione, riconoscibile dalla sigla UVA inserita all’interno di un cerchio.

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Per capire meglio il problema dei raggi UV (ultravioletti), è sufficiente comprendere la seguente illustrazione (Amavita, 2020):

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I raggi UVA e UVB non sono visibili, ma vengono percepiti sotto forma di calore. Proprio questi raggi possono rivelarsi dannosi (tra l’altro, anche per gli occhi) perché molto intensi, anche se non penetrano fino in profondità. La pubblicazione di Amavita mette inoltre in guardia dall’effetto ingannevole causato da temperature fredde e nuvole, poiché i raggi UV possono oltrepassare nuvole e, di sicuro, non si fermano con il freddo. I raggi ultravioletti danneggiano il nostro DNA a livello genetico, ecco il motivo per cui con esposizioni ripetute e protezioni inadeguate, oltre all’invecchiamento precoce della pelle, l’insorgere di danni difficilmente curabili come la cheratosi (stadio precedente al cancro) e il cancro della pelle aumentano in maniera esponenziale.

Come e quando applicare i filtri solari. La scelta della protezione solare è solo il primo passo, questa va in seguito utilizzata correttamente. A questo riguardo, luoghi comuni e slogan pubblicitari sono spesso fuorvianti. L’applicazione va ripetuta sull’arco di una giornata: visto che devo lavorare, fattori come il sudore, materiali e sostanze chimiche (p. es. il cemento, gli aerosol di sostanze pericolose in uso sul cantiere, ecc.) possono influenzare la protezione solare che ho applicato. È quindi necessario riapplicare la crema più volte, per ripristinare la protezione solare. Questo aspetto, insieme ad altri miti e consigli, vengono approfonditi in un utile articolo della Sanitas “Miti e fatti sulla protezione solare”.

Articolo di Leo Canepa, esperto MSSL e specialista SLPS Capoprogetto sicurezza, SAFEsys GmbH

www.safesys.ch